Vulci, Tempio Nuovo: Fünf erfolgreiche Wochen!

Letzte Woche wurde die erste Grabungskampagne im Rahmen des Projektes Vulci Cityscape (https://vulcityscape.hypotheses.org) unter Leitung von Mariachiara Franceschini (Abteilung Klassische Archäologie, Albert-Ludwigs-Universität Freiburg) und Paul P. Pasieka (Arbeitsbereich Klassische Archäologie, JGU Mainz) in der etruskisch-römischen Metropole Vulci erfolgreich abgeschlossen. Das Projekt hat es sich zum Ziel gesetzt, zu einem besseren Verständnis der Besiedlungsstrategien und des Stadtbildes in einer diachronen Perspektive, die von den Anfängen Vulcis bis zum Ende der Stadt im frühen Mittelalter reicht, beizutragen. Dazu werden unterschiedliche funktionale Bereiche, ihr wechselseitiges Verhältnis zueinander sowie gezielt neuralgische Punkte der Stadt mit verschiedenen non-invasiven Methoden und Ausgrabungsschnitten untersucht. Die diesjährige Ausgrabungskampagne konnte dabei ältere Vorstellungen revidieren und wirft ein neues Licht auf das historische Palimpsest der Stadt.

Die Arbeiten dieses Jahres haben die verschiedenen Dimensionen des Sakralen in den Mittelpunkt gerückt. Zwischen dem 26. Juli und dem 29. August hat eine erste Ausgrabung an einem für das Verständnis der Entwicklung Vulcis zentralen Punkt in unmittelbarer Nähe zum Tempio Grande stattgefunden. Das Areal, das einen öffentlichen, sakralen Charakter aufweist, wurde bereits 2020 bei geophysikalischen Prospektionen derselben Forschungsgruppe identifiziert. Es wurde die Nordostecke der Cella und der Podiumsmauer des neuen Tempels sowie unmittelbar daran anschließende Areale freigelegt. Die Funde reichen dabei von der späten Bronzezeit bis ins 2. Jh. n. Chr. Die späteren Phasen erlauben es, die Auflassung und Zerstörung des Tempels zu rekonstruieren. Die Bauhorizonte aus der Konstruktionsphase des Tempels konnten intakt angetroffen werden. Von besonderer Bedeutung sind jedoch die darunter zum Vorschein gekommenen älteren Besiedlungsstrukturen. Erste Ergebnisse werden auf der internationalen Tagung „Vulci in Progress“ im Dezember 2021 vorgestellt.

An der Ausgrabungskampagne haben italienische und deutsche Student*innen und Wissenschaftler*innen teilgenommen. Sie wurde in Kooperation mit der Fakultät für Architektur der OTH Regensburg durchgeführt. Ermöglicht wurden die Feldarbeiten durch die prestigeträchtige Förderung der Fritz Thyssen Stiftung, durch die wertvolle Mitwirkung aller beteiligten Institutionen und durch die Unterstützung der Kommunen von Ischia di Castro, Montalto di Castro und Canino, von Simona Carosi und Margherita Eichberg (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale) sowie Carlo Casi (Fondazione Vulci), denen allen an dieser Stelle herzlich gedankt sei.

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Bei der Arbeit auf dem Schnitt

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Si è conclusa con grande successo la prima campagna di scavo dei dipartimenti di archeologia classica delle prestigiose università tedesche di Friburgo e Magonza che apre un nuovo ciclo di ricerche di urbanistica vulcente sotto la direzione di Mariachiara Franceschini e Paul P. Pasieka. Il progetto Vulci Cityscape (https://vulcityscape.hypotheses.org) è mirato alla comprensione delle strategie di insediamento, dell’assetto urbano e dell’interrelazione di aree funzionali di diverso carattere in una prospettiva diacronica che spazia dagli albori della città antica al suo abbandono in età medievale. Dallo scavo si sono ottenuti validi risultati che gettano nuova luce sulla nostra conoscenza della struttura della città e del palinsesto storico vulcente.

Le ricerche che hanno preso avvio quest’anno sono focalizzate sulle molteplici dimensioni del sacro a Vulci. La campagna, svoltasi tra il 26 luglio e il 29 agosto 2021, ha interessato un settore cruciale per la comprensione della città antica nelle immediate vicinanze del tempio grande; si tratta di un’area pubblica di carattere sacrale, individuata per la prima volta grazie alle prospezioni geofisiche effettuate nell’estate 2020 dallo stesso gruppo di ricerca. Il saggio di scavo in estensione effettuato nell’estate 2021 ha interessato l’angolo nord-est del nuovo edificio templare e l’area adiacente ad esso, per una superficie complessiva di ca. 220 metri quadrati. Si sono qui intercettati sia parte delle mura del podio e della cella dell’edificio sacro che fasi romane di occupazione e uso dell’area. La successione stratigrafica e i ritrovamenti coprono un arco cronologico dalla tarda età del bronzo al II secolo d. C. La situazione emersa è di estremo interesse per la ricostruzione del palinsesto urbanistico vulcente: se da un lato le fasi più tarde ci parlano delle vicende dell’edificio sacro dopo la sua caduta in disuso, dall’altro gli strati di fondazione del podio preservano intatte le origini del tempio. In profondità sono inoltre emerse evidenti tracce di un precedente utilizzo del pianoro che saranno da approfondire nelle prossime campagne di scavo. I primi risultati scientifici saranno presentati in occasione del convegno “Vulci in progress” che si terrà il prossimo dicembre.

Le attività di scavo del gruppo di ricerca internazionale hanno visto la partecipazione di studenti e ricercatori tedeschi e italiani e si sono svolte in cooperazione con la facoltà di Architettura dell´OTH Regensburg. Le operazioni sono supportate da Simona Carosi e Margherita Eichberg della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, insieme a Carlo Casi di Fondazione Vulci. Il progetto è reso possibile dal prestigioso contributo della Fritz Thyssen Stiftung e dal prezioso supporto dei Comuni di Ischia di Castro, Montalto di Castro e Canino e del Parco Archeologico di Vulci.

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Il Team die Vulci Cityscape 2021

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